In questi giorni sui notiziari nazionali si è parlato molto di plasma ricco di piastrine (il cosiddetto PRP) e anche di medicina rigenerativa, quindi dell’utilizzo delle staminali mesenchimali di origine adiposa; ci tengo a fare chiarezza sull’argomento, in quanto io mi occupo da parecchi anni di medicina rigenerativa utilizzando le cellule mesenchimali staminali di origine adiposa.
Innanzitutto diciamo che “PRP” non sono cellule mesenchimali ma sono fattori di crescita che derivano dalla degranulazione delle piastrine, quindi l’utilizzo del sangue.
Questa metodica, prevedendo appunto l’utilizzo del sangue, deve essere eseguita presso centri trasfusionali o in alcuni casi in centri autorizzati dai centri trasfusionali ma c’è bisogno di una specifica autorizzazione perché trattasi di manipolazione di sangue umano.
Quando invece noi parliamo di cellule mesenchimali di origine adiposa, parliamo di cellule che vengono estratte dal tessuto adiposo; esse vengono reiniettate in zone dove il tessuto adiposo è già presente, quindi è un innesto autologo omologo e per questo non vi è alcuna limitazione dal punto di vista legislativo per l’utilizzo delle cellule mesenchimali staminali, quelle dette “ADSC”, cioè “Adipose-Derived Stem Cells”, quando vengono utilizzate in modo autologo omologo.
Ricordatevi che PRP e cellule staminali sono due cose completamente diverse e ripeto: “PRP” sono fattori di crescita e le cellule staminali sono piccole cellule di origine mesenchimali che hanno la capacità di differenziarsi in tessuti maturi.
Quindi due concetti diversi che seguono due legislazioni completamente diverse e che quindi è bene che il paziente sappia quando è possibile fare una e quando è possibile fare l’altra, ovviamente anche con indicazioni diverse.
Spero che questo abbia aiutato a chiarire il problema del PRP e delle cellule staminali mesenchimali e se volete ulteriori informazioni potete approfondire gli argomenti sul mio sito www.gennaichirurgia.it