Nel grasso i segreti della bellezza

E con grande piacere che abbiamo ospite oggi qui in studio il dottor Alessandro Gennai. Il dottor Alessandro Gennai è ideatore della tecnica Mivel e della tecnica SEFFI, adesso cercheremo di capire bene di cosa stiamo parlando, ma sicuramente di qualcosa di rivoluzionario che interessa il nostro corpo, il nostro viso, la nostra pelle a restare giovane in maniera naturale e quindi in maniera giusta. Grazie dottor Gennai, grazie Alessandro per essere qui con noi, sei un chirurgo plastico notissimo, fai delle cose eccezionali, ma soprattutto la cosa che io ammiro molto in te è l’essere riuscito ad aprire una strada importante che è la strada della rigenerazione con qualcosa di molto forte, di molto potente, ed è per questo che con te oggi parleremo di terapia autologa rigenerativa. Allora che cosa si intende per terapia autologa rigenerativa?

Grazie Antonino per darmi l’opportunità di parlare a tante persone di cos’è la terapia autologa e rigenerativa, perché pochi sanno che noi abbiamo all’interno del nostro corpo tutto quello che serve per rigenerare, per curare, per fare una vera terapia anti-aging e per curare i nostri tessuti. Questo tesoro sta, molti magari credono che sia solo nel midollo osseo, mentre invece oggi si è visto nelle nuove ricerche che il nostro tessuto adiposo è ricchissimo di cellule preziosissime, quelle che vengono chiamate cellule stromal vascular fraction, cioè della frazione stromale vascolare.

Quindi il grasso, nel nostro grasso noi abbiamo una piccola percentuale, il nostro grasso non è fatto solo da cellule adipose, ma è fatto da tante altre piccole cellule invece preziosissime. Queste cellule sono le cellule staminali mesenchimali, sono fattori di crescita, sono esosomi e sono fibroblasti. Noi sappiamo che sono tutte cellule che contribuiscono alla salute dei nostri tessuti. Quindi la terapia ottologa rigenerativa cosa fa? Va proprio a prendere queste cellule preziose e le utilizza nel paziente per aiutarlo a rigenerare e migliorare i suoi tessuti.

Ma come fai a prelevare queste cellule? E qui entriamo in quello che è il tuo metodo, quello che tu hai messo a punto, ecco come ti è nata questa idea e in che cosa consiste?

Quest’idea nasce nel momento in cui facendo il chirurgo plastico, tu sai benissimo che il vecchio lipofilling, cioè si parlava di lipofilling già agli inizi degli anni novanta, quando si cominciava a capire che ringiovanire un viso era anche ridare volume, ridare tono. Poi si è notato che innestando il tessuto adiposo i pazienti non solo aumentavano,

Quindi lipofilling per chi ancora conosce bene questa metodica vuol dire prendere il grasso da una parte del corpo e metterlo in un’altra parte per aumentare un po’ il volume, per aumentare

ma nasceva per aumentare il volume in maniera naturale. Però si è visto che in realtà il tessuto di queste pazienti migliorava tantissimo e quindi si è capito che la forza non era solo nel riempire, ma in realtà era una forza che nasceva dalle cellule che erano nel tessuto adiposo. Bene, c’è stata grande evoluzione, grandi studi, alla fine si è capito che andando a prelevare il tessuto adiposo con microcannule a micro fori si poteva estrarre la parte più ricca del tessuto adiposo, ovvero quella ricca in quelle famose cellule dello stromal vascular fraction, mesenchimal stem cell, cellule staminali mesenchimali, fattori di crescita e esosomi. E oggi, grazie a queste tecniche, la tecnica SEFFI, MicroSEFFI, permette di prelevare al paziente con una metodica ambulatoriale estremamente semplice, assolutamente minimamente invasiva, pochi cc di tessuto adiposo, ma ricchissimi di queste cellule. E con queste cellule noi andiamo a fare una terapia rigenerativa anti-aging utilizzando il tessuto del paziente, con l’obiettivo non di gonfiare o di trasformare, finalmente, ma di rigenerare, di fare una vera cura dei tessuti del nostro paziente.

Certo, ma è questa la strada da seguire, questa è la strada da seguire, quindi aiutarci a restare giovani è una nostra esigenza e per fortuna che abbiamo questo bisogno perché ci aiuta a vivere bene anche a lungo, a dare il meglio di noi, la ragione per cui facciamo attività fisica è per restare in forma col corpo e quindi benvengano tutte quelle metodiche naturali che aiutino la pelle a rigenerarsi e quindi con questo metodo direi che siamo nella direzione giusta, quindi mi dicevi che bastano anche pochi cc prelevati con una piccola cannula, quindi qualcosa di un po’ più grande di un ago per fare le iniezioni, per cui indolore e questo grasso poi viene frantumato, viene preparato con una particolare metodica e poi iniettato in altre zone dove serve, no?

La cosa interessante della terapia rigenerativa rispetto ad altri sistemi, abbiamo parlato prima del lipofilling, ma anche dei filler, è che non è volume dipendente, ma è dose dipendente. Cosa vuol dire? Che a noi basta pochissimo tessuto, basta che esser certi che la metodica che utilizziamo ci garantisce un’alta concentrazione cellulare in quella poca quantità di tessuto. Quindi considera che oggi, per fare un anti-aging, per esempio full face del viso, di tutto il viso completamente, bastano dieci, quindici cc. di tessuto adiposo. Quindi veramente una siringhetta. Esattamente. E questa è la grande forza della terapia estetica rigenerativa, che non si basa su quanto tessuto mettiamo, ma sulla qualità del tessuto che mettiamo. E la metodica di cui abbiamo parlato va proprio attraverso queste micro cannule a selezionare delle piccole nicchie cellulari che però ci permettono di iniettarlo senza bisogno di manipolarlo. Perché molti studi hanno dimostrato come tutte le manipolazioni del tessuto ovviamente riducono la vitalità delle cellule. Quindi noi dobbiamo avere una massima cura, una massima delicatezza nel manipolare questo tessuto per poter sfruttare al massimo le sue capacità. E ci tengo a dire che la terapia rigenerativa oggi ovviamente non è solo anti-aging, non è solo estetica, ma ormai oggi si applica in tantissimi campi, dalla tricologia alla cura delle ferite, alla cura delle piaghe da decubito, delle ulcere diabetiche, ma anche a livello ortopedico per problemi articolari e anche ultimamente importantissimi studi si sono fatti a livello ginecologico, anche più di quelle che sono le sindrome genitorinarie e in un ultimo anche in campo proctologico.

Quanto tempo va ripetuta la seduta, cioè va da caso a caso, c’è un protocollo standard da seguire, cioè cosa viene consigliato ai pazienti quando si approcciano a questa terapia e decidono di iniziare a fare questa cura?

Io come medico ovviamente non ho mai dei protocolli troppo stringenti, ma deve essere sempre un rapporto tra il medico e il paziente, una diagnosi e quindi decidere paziente per paziente come e con che sedute, con che frequenza fare queste sedute. Una cosa importante però che io ci tengo a dire è che bisogna spiegare ai nostri pazienti che questa è una cura, quindi una cura anti-aging come tutte le cure deve continuare perché fortunatamente noi continuiamo ad invecchiare, il tempo passa, quindi non dobbiamo pensare alla terapia rigenerativa come one shot therapy, cioè quando uno fa un trattamento così è fatta, no, bisogna avere la costanza perché l’efficacia è nella costanza, come dico sempre l’anti-aging non è una destinazione ma è un viaggio, quindi la persona deve essere educata a curarsi e in questo caso curarsi con le proprie cellule, quindi almeno una volta l’anno qualche cellulina per ringiovanire e per curare i propri tessuti la consiglio.

Certo, ma infatti è questo lo spirito da avere, il modo con cui approcciarsi per mantenere la propria pelle, il proprio corpo giovane in maniera naturale, quindi non è la trasformazione che prima abbiamo accennato, quindi non è mettendo qualcosa dentro che mi gonfio che possa servire a rendermi più giovane, serve a trasformare e quindi a creare un’altra persona, poi dopo uno si guarda allo specchio, non si piace, fa altro e quindi si vedono questi visi che sono deformi, ahimè, quindi aiutare invece le cellule a rigenerarsi questa è sicuramente la strada giusta ed è corretto e normale che questo debba essere fatto nel passato, non è qualcosa che viene messo lì e si ferma per sempre, anzi abbiamo visto nel passato i guai di mettere qualcosa all’interno di un viso, i filler permanenti, abbiamo visto veramente cose inenarrabili che hanno fatto dei danni pazzeschi, pensate di fare una cosa che per sempre poi mi corregge un difetto, cose che non devono più esserci e non devono più esistere. Come vedi il futuro della terapia rigenerativa? Vedi che è qualcosa che è appena iniziato e quindi abbiamo davanti ancora tantissimo che può essere fatto o pensi che siamo già a buon punto?

Guarda Antonino, io sono un entusiasta della terapia rigenerativa, quindi io vedo un futuro ancora pieno di tantissime cose che si possano ancora fare, di tantissimi protocolli, anche perché credo che oggi sempre più la medicina estetica rigenerativa deve nascere come terapia integrata, quindi integrata con una cosmesi corretta, integrata con anche trattamenti di medicina estetica che oggi si fanno ma in modo equilibrato e che vanno abbinati e combinati alla terapia autologo-rigenerativa, cioè io credo che il futuro della medicina estetica si ammetterà al centro la cura dei tessuti sfruttando le potenzialità dei tessuti dei nostri pazienti, le cellule dei nostri pazienti e combinare poi una medicina estetica, una tecnica di medicina estetica, metodologie, cosmetologie all’avanguardia per permettere un’integrazione ma sempre con l’ottica di curare e di correggere i tessuti in modo naturale e fare un anti-aging che sia equilibrato e naturale per i nostri pazienti.

Certo, questo sta rivoluzionando anche la figura del chirurgo, chirurgo plastico, dove il chirurgo viene chiamato sempre meno in casi particolari in cui ci siano delle deformità oppure in seguito a traumi, problemi importanti dove il bisturi entra in maniera direi come unica soluzione per risolvere quei problemi, ma vedo che anche la figura del chirurgo plastico si sta adeguando a questo, tu ne sei un esempio, tu nasci come chirurgo plastico e adesso invece sei un chirurgo che rigenera, che non distrugge.

Di fatto a me piace chiamarla, la mia è una chirurgia mini-invasiva-rigenerativa, tu come hai detto all’inizio io ho standardizzato la tecnica Mivel, la tecnica Mivel nasce, l’ho pubblicata nel duemilaquindici e nasceva come tecnica endoscopica, questo perché per me la chirurgia, anche la chirurgia del viso, non deve essere una chirurgia che mira a tirare la pelle, cioè non dobbiamo trasformare noi delle anziane signore o signori in anziani signori tirati, perché tirare la pelle non serve ad ingiovanire, serve riposizionare i tessuti, quindi l’endoscopia in questo è una tecnica stupenda però che deve essere sempre combinata alla rigenerativa, oggi io non faccio un lifting al viso endoscopico senza integrare la terapia rigenerativa, perché è tutta un’armonia tra riposizionare i tessuti che ovviamente con la gravità possono scendere ma devono essere anche rigenerati con le cellule, quindi è questa terapia chirurgia mini-invasiva e rigenerativa.

Certo, questo è il grande passo avanti che stiamo compiendo, sai che io come dermatologo appoggio pienamente tutto ciò che stai facendo e sono molto contento e sono fermamente convinto che si debba andare sempre di più e unicamente verso la rigenerazione. Il tempo purtroppo ci ha fermati, ma mi farebbe molto piacere averti ancora in studio per parlare di altre cose importanti che tu hai fatto, stai facendo e sei maestro ecco nel tuo campo della chirurgia plastica e soprattutto anche a portarci risultati scientifici perché so che tutto ciò che tu fai con tutto il gruppo che ti segue viene fatto in maniera rigorosamente scientifica con prove quindi scientifiche e questo è il modo corretto per fare queste cose e quindi spero di averti ancora in studio a Cosmetica e Benessere con noi e con i nostri amici che ci seguono da casa.

Un grande piacere Antonino e grazie a tutti.

Grazie a presto.

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